Riti funebri in Giappone
Un tipico rito funebre in Giappone è profondamente influenzato dal Buddhismo e include una serie di tradizioni e pratiche rituali che aiutano i familiari a onorare e ricordare il defunto. Il processo è complesso e solenne e segue diversi passaggi. Vediamo le principali fasi del rito funebre giapponese.
1. Preparazione e Wakare no Gi (Cerimonia di Addio)
- Preparazione del corpo: Dopo il decesso, il corpo viene lavato e purificato in una cerimonia chiamata yukan, che simboleggia la purificazione dell’anima prima del viaggio nell’aldilà. Il corpo viene poi vestito con abiti bianchi, il colore tradizionale del lutto e della purezza, e posizionato in una bara aperta.
- Veglia funebre (tsuya): Di solito, la sera prima del funerale si tiene una veglia, chiamata tsuya, che permette ai familiari e agli amici di riunirsi e rendere omaggio al defunto. Durante la veglia, i partecipanti possono recitare preghiere e offrire incenso (osenko) sull’altare funebre allestito accanto al corpo, in segno di rispetto e per aiutare l’anima a trovare pace.
- Altare funebre: Un altare temporaneo è allestito con una foto del defunto, candele, incenso, offerte di cibo, frutta, fiori e una coppa di tè o di sake. La fotografia rappresenta il defunto sorridente, e i familiari pregano davanti all’altare.
2. Cerimonia Funebre (Ososhiki)
- La cerimonia funebre vera e propria si chiama ososhiki e viene solitamente svolta il giorno successivo alla veglia. È presieduta da un sacerdote buddista, che guida i partecipanti nelle preghiere per il defunto e recita i sutra (testi sacri buddisti).
- Offerte e incenso: I presenti si alternano nel fare offerte di incenso davanti all’altare, un gesto considerato un modo per accompagnare l’anima del defunto nel suo cammino verso l’aldilà. L’incenso è un simbolo di purificazione e rispetto, e ogni partecipante si inchina e recita una preghiera prima di offrire l’incenso.
- Nome postumo (kaimyō): Durante la cerimonia, il sacerdote assegna al defunto un nome postumo, o kaimyō, un nome sacro che viene utilizzato per identificare l’anima nell’aldilà. Questo nome viene scritto su una tavoletta di legno chiamata ihai, che sarà conservata nell’altare di famiglia in casa. L’uso di un nuovo nome serve a evitare che l’anima venga richiamata accidentalmente nel mondo terreno.
3. Cremazione (Kasō)
- In Giappone, la cremazione è la pratica funeraria prevalente, scelta per la maggior parte dei defunti. Dopo la cerimonia funebre, la bara viene trasportata al crematorio, accompagnata dai familiari.
- Rituale delle ossa (kotsuage): Dopo la cremazione, le ossa del defunto vengono raccolte dai familiari con delle bacchette speciali. Questo è un momento altamente simbolico e intimo: i familiari passano i resti ossei da una persona all’altra utilizzando le bacchette, un gesto che è unico alla cultura giapponese e simboleggia l’unione della famiglia anche dopo la morte. Le ossa vengono collocate nell’urna in un ordine specifico, partendo dai piedi fino al cranio.
4. Sepoltura o Collocazione dell’Urna
- L’urna contenente le ceneri viene collocata in un cimitero buddista o in un ossario familiare. Le famiglie giapponesi spesso hanno un haka, una tomba di famiglia, dove vengono conservate le urne dei defunti.
- Le ceneri possono anche essere conservate presso l’altare domestico, chiamato butsudan, un piccolo altare buddista presente nella maggior parte delle case giapponesi, dove i membri della famiglia possono pregare per il defunto.
5. Commemorazioni e Riti Successivi
- Dopo il funerale, la famiglia continua a onorare il defunto con rituali commemorativi. Le ricorrenze principali sono il 49° giorno e il primo anniversario, che segnano rispettivamente la fine del periodo di lutto ufficiale e il passaggio dell’anima all’aldilà.
- Durante questi periodi, i familiari e gli amici si riuniscono per pregare e offrire incenso, e il sacerdote buddista può eseguire ulteriori preghiere.
- I giapponesi celebrano anche una festività annuale chiamata Obon, una sorta di “giorno dei morti” in cui le famiglie accolgono simbolicamente gli spiriti dei propri cari defunti nelle proprie case, per poi riaccompagnarli nell’aldilà con luci e lanterne fluttuanti.
Aspetti Culturali e Simbolici
- Il ruolo del lutto e della memoria: In Giappone, la perdita di un familiare è un momento di raccoglimento, e il rispetto per i defunti è centrale nella cultura. Il lutto giapponese è molto rispettoso e formale, e le tradizioni mirano a onorare il defunto e a sostenere l’anima nel suo cammino nell’aldilà.
- Simbologia e rispetto: Il bianco è il colore del lutto in Giappone, e molti partecipanti ai funerali indossano abiti scuri o completamente bianchi. Ogni dettaglio, dal nome postumo alla disposizione delle ossa, è curato con attenzione per mostrare rispetto.
- Rispetto per l’ambiente e per la comunità: La scelta della cremazione riflette anche l’attenzione giapponese per lo spazio e l’ambiente. Inoltre, il rito funebre è un momento comunitario, in cui amici e parenti si riuniscono per offrire supporto alla famiglia.
Il rito funebre giapponese è un complesso sistema di pratiche che unisce rituali religiosi, gesti simbolici e un profondo rispetto per il defunto e la sua anima. Per i giapponesi, la morte è un passaggio verso un’altra dimensione, e ogni fase del rito è progettata per garantire un passaggio sereno e rispettoso verso l’aldilà.